17 Aprile 2025

Acufene pulsante e battito nell'orecchio: cause e rimedi

Sentire il battito del cuore nell’orecchio, soprattutto in uno solo, è un disturbo noto come acufene pulsante. Questa condizione si manifesta quando si percepiscono pulsazioni ritmiche all'interno dell’orecchio, spesso sincronizzate con il battito cardiaco. Non si tratta sempre di un sintomo pericoloso, ma se il fenomeno persiste o è associato ad altri disturbi, è importante indagarne le cause. Le pulsazioni possono riguardare l’orecchio destro o l’orecchio sinistro, essere notate principalmente da sdraiati, durante la notte, oppure in momenti di silenzio.

Oltre alla percezione ritmica, si possono avvertire battiti in testa, sensazione di testa che pulsa o addirittura pulsazione dietro la nuca. In alcuni casi, il disturbo si presenta insieme a mal di testa, dolore alla tempia destra, nausea o vertigini. Questi sintomi richiedono attenzione, perché potrebbero indicare una problematica vascolare o neurologica sottostante.

Nei prossimi paragrafi vedrai in dettaglio le possibili cause, come si effettua la diagnosi, i rimedi più efficaci e quando è opportuno rivolgersi a uno specialista.

Quali sono le cause più comuni dell’orecchio che pulsa

La percezione di pulsazioni nell’orecchio può essere legata a fattori vascolari, infiammatori o ostruttivi. Una delle cause più comuni è l’alterazione del flusso sanguigno vicino all’orecchio interno. Questo può accadere in presenza di ipertensione, malformazioni artero-venose, aterosclerosi o tumori vascolari benigni come il glomo timpano-giugulare.

Anche un accumulo di cerume può provocare la sensazione di orecchio che pulsa. In questi casi, la rimozione del tappo può eliminare il disturbo. Altre condizioni includono:

  • Infiammazioni dell’orecchio medio (otite media);
  • Timpano perforato, che altera la pressione interna;
  • Disfunzione della tuba di Eustachio, che compromette l’equilibrio tra l’orecchio medio e l’ambiente esterno.

Inoltre, lo stress prolungato e le tensioni muscolari cervicali possono aumentare la percezione dei battiti nelle orecchie, specialmente in posizione sdraiata. Questo accade perché lo stress restringe i vasi sanguigni e altera la frequenza cardiaca, amplificando il suono del battito. Le cause emotive e fisiche verranno approfondite nella prossima sezione, in particolare il legame tra acufene e sintomi ansiosi o somatici.

Lo stress può causare un orecchio che batte internamente

Uno dei fattori più spesso associati all’acufene pulsante è lo stress psicofisico. Quando il corpo è sottoposto a periodi prolungati di tensione, la risposta del sistema nervoso autonomo provoca vasocostrizione, aumento della frequenza cardiaca e pressione arteriosa più alta. Tutto ciò può accentuare la percezione dei battiti nell’orecchio, soprattutto in un solo lato.

Il fenomeno può diventare più evidente durante il riposo, in particolare la notte, quando l’ambiente è silenzioso. È comune riferire un battito nell’orecchio solo da una parte, ad esempio nell’orecchio sinistro, senza sintomi evidenti in quello opposto. Questo è detto acufene pulsante monolaterale, e può generare preoccupazione se si presenta con vertigini o perdita uditiva.

In queste situazioni, la gestione dello stress diventa una strategia fondamentale. Tecniche come respirazione guidata, yoga, meditazione o attività fisica moderata possono contribuire a ridurre la frequenza dei sintomi. Nel paragrafo seguente analizzerai se l’acufene pulsante è pericoloso e quando può essere il caso di approfondire con esami clinici.

L’acufene pulsante è pericoloso? Quando è il caso di consultare un medico

Il rumore del cuore percepito nell’orecchio non è sempre un segnale allarmante, ma se il disturbo è costante o accompagnato da altri sintomi neurologici, è importante non trascurarlo. L’acufene pulsante notturno, ad esempio, può diventare debilitante se impedisce il sonno o si associa a battiti forti in testa o palpitazioni da sdraiato.

Va consultato un medico se si avvertono:

  • Perdita dell’udito in uno o entrambi gli orecchi;
  • Capogiri, nausea o disturbi visivi;
  • Pulsazioni persistenti alla testa o alla nuca;
  • Battiti nell’orecchio destro o sinistro con intensità crescente;
  • Acufeni unilaterali che non si risolvono con il cambio di posizione.

Questi sintomi possono indicare una condizione più seria come una fistola artero-venosa, una stenosi o un tumore benigno dell’orecchio medio. La prossima sezione illustrerà gli esami diagnostici più utili per individuare le cause specifiche dell’acufene vascolare.

Come si diagnostica l’acufene pulsante e quali esami fare

La diagnosi di acufene pulsante richiede una valutazione approfondita da parte di uno specialista, solitamente un otorinolaringoiatra. La prima fase consiste in un’anamnesi completa, utile per identificare eventuali fattori di rischio cardiovascolari, neurologici o otologici.

Segue poi l’esame obiettivo, che può includere:

  • Esame otoscopico, per verificare la presenza di cerume o anomalie del timpano;
  • Audiometria tonale, per valutare l’udito;
  • Acufenometria, per misurare intensità e frequenza del rumore percepito;
  • Eco-doppler dei vasi del collo, per analizzare il flusso sanguigno;
  • Risonanza magnetica o TAC per rilevare eventuali lesioni o malformazioni vascolari.

Questi strumenti permettono di individuare se l’orecchio pulsante dipende da un’anomalia vascolare, un’infezione, una patologia neurologica o una causa meccanica. Nel prossimo paragrafo saranno descritti i principali rimedi per ridurre le pulsazioni o eliminarle.

Rimedi per l’acufene pulsante e strategie per migliorare i sintomi

Il trattamento dell’acufene pulsante varia in base alla causa. Se il problema è legato al cerume, la rimozione del tappo può portare sollievo immediato. In caso di patologie vascolari, è fondamentale trattare l’ipertensione, l’ipercolesterolemia o disturbi endocrini come l’ipertiroidismo.

Tra le terapie più usate vi sono:

  • Terapia sonora, che impiega suoni rilassanti o mascheranti;
  • Apparecchi acustici con programmi specifici per mascherare le pulsazioni;
  • Farmaci vasodilatatori, anticonvulsivanti o antidepressivi in casi selezionati;
  • Intervento chirurgico, se il disturbo è causato da una malformazione vascolare o tumore benigno.

Altri rimedi includono cambiamenti nello stile di vita, come:

  • Riduzione dello stress con tecniche di rilassamento;
  • Alimentazione sana, ricca di magnesio, vitamine del gruppo B e omega 3;
  • Limitazione di caffeina, alcol e nicotina, che peggiorano la vasodilatazione.

Nel paragrafo conclusivo vedrai come monitorare l’acufene monolaterale nel tempo e quando è necessario fare ulteriori controlli.

Monitoraggio dell’acufene pulsante monolaterale e prevenzione

L’acufene che pulsa in un solo orecchio va monitorato regolarmente, soprattutto se i battiti diventano più intensi o si manifestano in momenti specifici della giornata. È utile annotare la frequenza degli episodi, la loro durata e gli eventuali fattori scatenanti, come lo stress, la posizione sdraiata o l’assunzione di determinati alimenti.

Per prevenire la cronicizzazione del sintomo, è utile:

  • Seguire le indicazioni terapeutiche dello specialista;
  • Eseguire controlli audiometrici periodici;
  • Mantenere una buona igiene auricolare;
  • Evitare esposizione prolungata a rumori forti con auricolari.

Il battito nelle orecchie di notte, se trascurato, può peggiorare la qualità della vita e influenzare il sonno. Anche disturbi minori come l’occhio che pulsa sotto o una leggera pulsazione alla testa meritano attenzione se persistono. In presenza di sintomi associati o cambiamenti improvvisi, il consiglio è quello di rivolgersi a un medico per una valutazione accurata.

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