5 Aprile 2025

Muco o catarro nelle orecchie: i rimedi migliori

Il muco o catarro nelle orecchie è spesso il risultato di un’infiammazione delle vie respiratorie superiori, che coinvolge le trombe di Eustachio e compromette il drenaggio dell’orecchio medio. Quando il catarro si accumula e non riesce a defluire, si ha la sensazione di orecchie tappate, pressione interna, diminuzione dell’udito e, in alcuni casi, acufeni o lievi dolori.

Questo disturbo è frequente durante un raffreddore, una bronchite o altre infezioni delle alte vie respiratorie. In particolare, condizioni come la congestione nasale, la presenza di muco in gola o muco giallo, spesso associati a tosse e mal di gola, favoriscono la formazione di catarro anche nelle orecchie.

L’infiammazione può derivare da:

  • Otiti medie con versamento;
  • Raffreddori non trattati correttamente;
  • Allergie respiratorie;
  • Disfunzione della tuba di Eustachio.

La presenza di muco o catarro nelle orecchie, chiamato anche catarro tubarico, si verifica più frequentemente nei mesi invernali, quando sono più diffusi virus influenzali o parainfluenzali.

Nei paragrafi seguenti vengono illustrate le modalità per diagnosticare il problema, i rimedi disponibili – tra cui l’uso di mucolitici, aerosol e lavaggi nasali – e quando è necessario consultare uno specialista come un otorino vicino a te.

Come si fa la diagnosi

La diagnosi del muco o catarro nelle orecchie richiede un’osservazione diretta del canale uditivo e del timpano attraverso un otoscopio, che permette di individuare la presenza di liquidi dietro la membrana timpanica. Quando il muco non è visibile direttamente, si ricorre alla timpanometria, un test che misura la mobilità del timpano e segnala eventuali alterazioni di pressione.

In alcuni casi, soprattutto nei bambini, viene eseguito anche un audiogramma, utile per valutare eventuali cali dell’udito, anche lievi. I sintomi che portano a questo tipo di valutazione includono:

  • Orecchie tappate;
  • Sensazione di pressione auricolare;
  • Suoni ovattati;
  • Dolore in presenza di infezione.

Se la secrezione appare rosata o bluastro-sanguinolenta, può trattarsi di un’infezione più grave. In fase cronica, la membrana timpanica può apparire ispessita, segno che il problema è presente da tempo.

La diagnosi precoce è fondamentale per impostare una cura adeguata ed evitare complicazioni. Nei prossimi paragrafi verranno descritti i rimedi farmacologici e naturali più efficaci per trattare il muco nelle orecchie e scioglierlo in modo sicuro.

Come sciogliere il catarro nelle orecchie: i rimedi efficaci

Per sciogliere il muco nelle orecchie, è necessario agire su più fronti: ridurre l’infiammazione, favorire il drenaggio e fluidificare il muco. Tra i rimedi più utilizzati ci sono i mucolitici, come Fluimucil bustine, Fluibron, o Fluimucil aerosol, che contengono acetilcisteina, una sostanza in grado di rompere i legami mucoproteici e rendere il catarro più fluido.

Oltre ai mucolitici, possono essere usati:

  • Soluzioni saline o fisiologiche per effettuare lavaggi nasali;
  • Decongestionanti nasali per liberare le vie respiratorie superiori (attenzione al loro utilizzo nei bambini);
  • Aerosol (o aeresol) con Fluimucil antibiotico o soluzione salina per migliorare il passaggio dell’aria nelle trombe di Eustachio.

In presenza di dolore o febbre, il medico potrebbe prescrivere un antibiotico per bronchite o infezioni batteriche simili, come Augmentin. In alternativa, si possono assumere antinfiammatori come Brufen o Oki, entrambi farmaci a base di ibuprofene, per ridurre il gonfiore e alleviare i sintomi.

In alcuni casi, il medico può indicare manovre fisiche come la manovra di Valsalva, che consiste nel soffiare con il naso tappato per favorire l’apertura delle trombe di Eustachio e il drenaggio del catarro.

Nel paragrafo successivo verranno analizzati i rimedi da utilizzare in caso di persistenza del catarro per mesi e le strategie per trattare efficacemente la forma cronica del disturbo.

Catarro nelle orecchie da mesi: cosa fare se persiste a lungo

Quando il catarro nelle orecchie dura da mesi, si è in presenza di una forma cronica che necessita di un approccio più mirato. In questi casi, il solo uso di mucolitici o lavaggi non è sufficiente, e spesso è necessario indagare cause profonde come una disfunzione tubarica persistente, sinusiti croniche o infezioni ricorrenti.

Le soluzioni più efficaci per risolvere il problema cronico includono:

  • Valutazione otorinolaringoiatrica per escludere colesteatomi, tumore alla gola o danni strutturali;
  • Terapie termali per ripristinare il trofismo mucoso delle vie aeree;
  • Trattamenti farmacologici prolungati con antibiotici specifici (previa prescrizione medica);
  • Utilizzo combinato di aerosol con mucolitico e cortisone;
  • Monitoraggio con timpanogrammi per verificare l’efficacia del trattamento.

È importante evitare l’automedicazione e affidarsi a un otorino vicino a te, soprattutto se oltre al muco sono presenti sintomi come difficoltà uditive persistenti, dolore, o febbre. Il rischio, in caso di trascuratezza, è che si sviluppino infezioni più gravi, che coinvolgono l’orecchio interno o addirittura le meningi.

Nel prossimo paragrafo saranno presentate le abitudini quotidiane e i rimedi naturali che aiutano a prevenire l’accumulo di catarro e favoriscono il benessere delle vie respiratorie.

Abitudini utili e rimedi naturali

La prevenzione del catarro nelle orecchie si basa su una buona igiene respiratoria, il trattamento tempestivo di raffreddori e sinusiti, e l’adozione di abitudini che mantengano libere le vie aeree. È utile seguire alcune semplici pratiche quotidiane:

  • Fare lavaggi nasali regolari con soluzione salina o acqua di mare sterile per liberare il naso dal muco in eccesso;
  • Inalare vapore caldo o utilizzare umidificatori ambientali per mantenere le mucose idratate;
  • Evitare l’esposizione a sbalzi di temperatura e ambienti troppo secchi o polverosi;
  • Rafforzare le difese immunitarie con un’alimentazione equilibrata;
  • In caso di raffreddore o influenza, evitare l’uso prolungato di decongestionanti nasali;
  • Dormire con la testa leggermente sollevata per favorire il drenaggio dei fluidi.

Alcuni trovano sollievo anche con i gargarismi con acqua salata, utili a sciogliere il muco in gola che può interferire con la pressione auricolare.

Nei periodi di forte congestione nasale o raffreddore, è consigliabile limitare l’attività fisica intensa e restare al caldo. Se la congestione è accompagnata da mal di gola persistente, può essere utile assumere ibuprofene farmaci o chiedere consiglio a un medico per sapere cosa prendere per il raffreddore.

Il prossimo e ultimo paragrafo sarà dedicato a quando è davvero necessario ricorrere a un medico e quali campanelli d’allarme non devono essere ignorati.

Quando rivolgersi al medico e rischi da non sottovalutare

Consultare un medico è fondamentale quando il catarro nelle orecchie persiste oltre una o due settimane, oppure se compaiono sintomi più gravi come:

  • Febbre elevata e dolore forte;
  • Perdita dell’udito significativa;
  • Vertigini o nausea;
  • Presenza di secrezione auricolare;
  • Storia di otiti frequenti.

In età pediatrica, un tappo mucoso che provoca ipoacusia può interferire con lo sviluppo del linguaggio. Nei casi gravi, può formarsi un colesteatoma, un tumore benigno che richiede un intervento chirurgico.

Se si sospetta una forma cronica o complicata, si possono richiedere esami più approfonditi come risonanza magnetica, TAC, o una valutazione audiologica.

Inoltre, chi viaggia frequentemente in aereo o cambia spesso quota (es. Sirmione meteo in alta stagione, ambienti montani), dovrebbe prestare attenzione a sbalzi di pressione che possono accentuare il problema.

In presenza di sintomi atipici o preoccupanti, come quelli riconducibili a un tumore alla gola, è fondamentale agire con tempestività. Un controllo medico precoce permette di ricevere una terapia mirata e scongiurare complicanze gravi.

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